venerdì 15 maggio 2009

Etf: un rifugio contro la volatilità

Gli Exchange traded funds monetari costituiscono in questo momento di crisi un rifugio contro gli alti e bassi delle borse, con tutte le garanzie tipiche dei fondi.

Questo articolo di Invesco PowerShares li presenta e spiega come sfruttarli e perché:

"Nel 2008, anno terribile per i mercati finanziari, hanno continuato a crescere in numero e patrimonio. Gli investitori li riconoscono ormai come strumenti flessibili, adatti anche ai momenti più difficili. E a chi ricerca soprattutto sicurezza, gli Exchange traded funds monetari offrono un rifugio contro la volatilità

Il 2008 è ormai nella storia come uno degli anni più neri dei mercati finanziari. Negli ultimi 12 mesi l’indice S&P 500 del mercato azionario Usa è sceso del 38%, segnando uno dei cali più consistenti di sempre. A Milano il Mibtel è crollato di quasi il 50%. E per non eccedere con i numeri, basterà dire che non si è salvato nessuno: né tra i Paesi emergenti, né tra quelli sviluppati.

In questo panorama potrebbe stupire la crescita dei volumi degli ETF registrata nell’arco degli ultimi 12 mesi. Negli Stati uniti gli Etf hanno raccolto nel 2008 oltre 132 miliardi di dollari: quasi il doppio di quanto hanno raccolto, in media, negli anni 2003-2007. E questo mentre i fondi comuni tradizionali perdevano in riscatti più di 185 miliardi di dollari, segnando un crollo della raccolta di oltre il 200% rispetto alla media dei cinque anni precedenti.

In Italia il trend non è diverso. Gli Etf quotati sul mercato EtfPlus della Borsa milanese sono cresciuti in numero del 56,7%, passando da 208 a 326. In parallelo il loro patrimonio complessivo è passato dai 46 miliardi di fine 2007 ai quasi 65 miliardi di euro di fine novembre. I fondi di investimento tradizionali, al contrario, hanno visto il loro patrimonio erodersi di oltre il 28%, calando in un anno da 570 a 409 miliardi di euro, dopo aver subito riscatti per 140 miliardi di euro.

Sono cifre significative che confermano una previsione: gli Etf ricopriranno un ruolo da protagonisti nel panorama finanziari nei prossimi anni.

La trasparenza, l’efficienza e i bassi costi di gestione sono fra le doti più spesso riconosciute agli Etf. Vogliamo ricordarne altre due, citate meno spesso, ma altrettanto, se non più importanti in fasi di mercato particolarmente difficili.

La prima, condivisa con i fondi di investimento tradizionali, è la separazione del patrimonio del fondo da quello della società di gestione. In una situazione che ha visto in serie difficoltà istituzioni finanziarie anche di primo piano, per i risparmiatori è importante sapere che il loro denaro non sarà in nessun caso coinvolto nell’eventuale default del gestore.

La seconda è la quotazione in Borsa degli Etf, e quindi la possibilità, per chi investe, di acquistare o vendere in tempi brevissimi, pagando solo le commissioni ordinarie come accade con i titoli azionari quotati. La volatilità record del 2008 ha infatti evidenziato la necessità di disporre di investimenti flessibili anche da questo punto di vista.

E a chi, in una fase in cui i mercati restano dominati dalla volatilità, cerca in primo luogo sicurezza, gli Etf offrono anche la possibilità di investire nel mercato monetario, mantenendosi liquidi, e quindi pronti a cogliere le occasioni che dovessero presentarsi, limitando al minimo i rischi dell’investimento."

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