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lunedì 18 giugno 2012

Renato Pagliaro

Renato Pagliaro
Renato Pagliaro
Renato Pagliaro, nato il 20 febbraio 1957 a Milano, riceve il titolo di laurea in Economia Aziendale nell’Aprile 1981 presso l'Università Bocconi con la votazione di 110/110 e lode. L’anno successivo viene abilitato a esercitare la professione di Dottore Commercialista a cui segue l’iscrizione all'Albo dei Dottori Commercialisti di Milano. Il 1993 è l’anno dell’iscrizione nel Registro dei revisori contabili. Nel settembre 1981 Renato Pagliaro entra in Mediobanca dove diventa prima Funzionario (1985), poi Dirigente (1991), Direttore Centrale (1997), Vice Direttore Generale (2002), Condirettore Generale-Segretario del CDA (2003), Direttore Generale da ottobre 2008 a maggio 2010, Presidente del Consiglio di Gestione da luglio 2007 a ottobre 2008 a cui fa seguito la carica di Consigliere di Amministrazione da ottobre 2008. Nel maggio 2010 diventa Presidente dei Consiglio di Amministrazione di Mediobanca.
Renato Pagliaro ha ricoperto anche diverse cariche sociali come quelle di Consigliare di Amministrazione di  Telecom Italia S.p.A.  e Pirelli & C. e di Sindaco effettivo dell’Istituto Europeo di Oncologia.

domenica 15 aprile 2012

Mediobanca

Mediobanca, istituto di credito italiano, è nata nel 1946 per soddisfare le esigenze a media scadenza delle imprese produttrici e per stabilire un rapporto diretto tra il mercato del risparmio e il fabbisogno finanziario per il riassetto produttivo delle imprese, devastate dalla Seconda Guerra Mondiale.
Dopo che le banche più importanti avevano optato per la specializzazione sul credito a breve, mancava un ente che favorisse il credito finanziario con scadenze prolungate. L’ente sviluppa, sin dall'inizio, un’attività di intermediazione consistente nel collocamento sui mercati finanziari di obbligazioni e azioni emesse da imprese italiane.
Alberto Nage e Renato Pagliaro AD e Presidente di Mediobanca
Alberto Nagel e Renato Pagliaro
AD e Presidente di Mediobanca
A metà del 1900 vengono stretti accordi con importanti partner esteri che le permettono così di affacciarsi sulla scena internazionale. Nel 1956 la banca è quotata in Borsa. Fin dalle origini Mediobanca ha affiancato settori parabancari come le gestioni fiduciarie (Spafid), il credito al consumo (attraverso la Compass), la revisione contabile (Reconta) e il leasing (Selma).  Nel 1988 la banca viene privatizzata attraverso la costituzione di un sindacato di blocco con partecipazione paritetica di gruppi bancari (inizialmente le tre Bin fondatrici) e gruppi privati.
A Partire dagli anni Novanta, Mediobanca si evolve impegnandosi nelle operazioni di investment banking, realizzando una diversificazione nel private banking, sviluppando infine una presenza internazionale. Negli stessi anni contribuisce alla privatizzazione delle grandi imprese pubbliche (Telecom Italia, Enel, Banca di Roma e Banca Nazionale del Lavoro).
Nel 2008 con l’avviamento di CheBanca! l’operatività nel segmento bancario retail viene ampliata realizzando un modello di distribuzione multicanale (internet, call center, filiali) capace di assicurare importanti flussi di raccolta. Oggi Mediobanca è presente sui mercati internazionali con le sedi di Parigi, Madrid, Francoforte, Londra, Mosca e New York.
Al 4 febbraio 2011 risulta essere la terza banca italiana nella classifica delle 15 banche più capitalizzate quotate sulla Borsa italiana. Il suo board è composto dall’amministratore delegato Alberto Nagel, il presidente Renato Pagliaro, il vice-presidente Francesco Saverio Vinci

lunedì 20 febbraio 2012

Mediobanca resta in utile

Mediobanca, la banca guidato da Alberto Nagel, Renato Pagliaro e Francesco Saverio Vinci, resta in utile: il secondo trimestre, quello chiuso al 31 dicembre, avrà il segno più.

Per il consenso degli analisti l'utile netto sarà di 7 milioni.

In realtà i dati (dei primi sei mesi dell'esercizio 2011-12) che verranno approvati dall'esecutivo, dal cda e dal patto di sindacato dei soci mercoledì prossimo, potrebbero essere anche migliori delle previsioni: in Piazzetta Cuccia c'è soddisfazione per la chiusura positiva di un semestre assai difficile, quello da luglio a dicembre.

(da il Giornale,

giovedì 13 gennaio 2011

Mediobanca: l'istituto di Renato Pagliaro si rafforza in Germania

Renato Pagliaro
Renato Pagliaro, Presidente di Mediobanca
Mediobanca, l'istituto bancario guidato da Renato Pagliaro, Alberto Nagel e Francesco Saverio Vinci, si rafforza all'estero, e in particolare in Germania, con tre "acquisti" da Rothschild.
Mediobanca ha annunciato ieri che Adam Bolek entrerà a far parte di Mediobanca Germany in qualità di managing director. Bolek lavorerà da Francoforte e riferirà a Frank Schiinherr, responsabile nazionale della sede tedesca Bolek ha lavorato prima per Barings a Francoforte e Londra e negli ultimi 12 anni per Rothschild in Germania, portando a termine circa 70 operazioni di fusione e acquisizione. Con lui passeranno da Rothschild a Medio-banca Steffen Geisler e Jens Krane. Il rafforzamento del team di advisory di Francoforte è in linea con la strategia di sviluppo internazionale avviata da Piazzetta Cuccia a partire dal 2004. Il debutto è a Parigi, poi nel 2007 è la volta di Francoforte e Madrid. Subito dopo l'istituto ha aperto un ufficio a New York e nel zoo8 ha lanciato la sede di Londra, piattaforma di prodotti capital market, dove ha costituito il team di ricerca sulle banche europee guidato da Antonio Guglielmi, ex analista top di Merrill Lynch. Il contributo delle sedi estere è dunque salito progressivamente: oggi il 50% circa del portafoglio clienti di Medio-banca è riferibile a clientela non italiana e oltre il 3o% dei ricavi core dell'istituto, cioè dell'area corporate and investment banking, è riconducibile a clientela estera.
Fa parte di questo strategia anche il recente annuncio della partecipazione pari al 33-34% dell'l'istituto guidato da Alberto Nagel al capitale di una banca tunisina in via di costituzione, iniziativa che consentirà all'istituto di presidiare Nord Africa e Medio Oriente.

lunedì 10 maggio 2010

Renato Pagliaro - presidente di Mediobanca

Renato Pagliaro è il nuovo presidente di Mediobanca.
Si legge su Il Sole 24 Ore:
Renato Pagliaro
Renato Pagliaro
"è stato formalizzato oggi dal consiglio di amministrazione il cambio della guardia a Mediobanca, con Renato Pagliaro che è stato nominato presidente al posto di Cesare Geronzi, passato da fine aprile alla presidenza di Generali."

A breve riprenderò la mia serie di post sui banchieri dedicando qualche pezzo ai nuovi eletti in Mediobanca.
Ricordo che accanto a Renato Pagliaro presidente (con Francesco Saverio Vinci come vicepresidente) ci sarà Alberto Nagel nel ruolo di amministratore delegato dell'istituto bancario.

(da Il Sole 24 Ore: "Inizia l'era-Pagliaro a Mediobanca. Cresce l'utile")

martedì 30 marzo 2010

Se Cesare Geronzi passa a Generali… Le nomine del patto di sindacato

Notizia Asca appena arrivata: “L'assemblea del patto di sindacato di Mediobanca ha preso atto dell'orientamento del comitato nomine di indicare Cesare Geronzi nella lista per la nomina del cda di Generali e della decisione dello stesso Cesare Geronzi di dimettersi contestualmente dalle cariche ricoperte in Mediobanca qualora venisse eletto presidente della compagnia, inclusa la presidenza del patto di sindacato. L'assemblea del patto ha quindi deliberato di indicare Renato Pagliaro per la carica di presidente del cda di Mediobanca e Angelo Casò per la carica di presidente del patto di sindacato”.

giovedì 29 ottobre 2009

Mediobanca: ricavi in crescita annua del 63% per il gruppo di Cesare Geronzi

Si è riunito ieri, sotto la presidenza di Cesare Geronzi, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre scorso del Gruppo Mediobanca, illustrata dall’Amministratore Delegato Alberto Nagel e dal Direttore Generale Renato Pagliaro.
In un trimestre contraddistinto da un favorevole andamento dei mercati e da una perdurante debolezza dell’economia reale, le attività bancarie mostrano ricavi in crescita annua del 63% (a 553m) ed in ulteriore progressione (+13%) rispetto al 2° trimestre 2009. Il CIB - in particolare l’area mercati - si conferma motore della crescita: ricavi più che raddoppiati nell’anno a 355m e in aumento del 15% nel trimestre. Costi in salita annua del 14% (a 182m) per lo sviluppo dell’attività domestica ed internazionale.
Costo del rischio in calo rispetto al 2° trimestre 2009 (a 160bps da 200bps), ma coerente con uno scenario congiunturale che rimane difficile.
Torna positivo, dopo tre trimestri, il contributo del portafoglio partecipazioni, nonostante rettifiche residuali su titoli AFS per 74m:.
Utile delle società PI a 52m ( 85m).
Proventi da cessioni titoli AFS a 65m (158m).
Utile netto a 201m (negativo negli ultimi tre trimestri) malgrado il maggior carico fiscale derivante da una maggiore proporzione di utili bancari e dalla non completa deducibilità delle rettifiche su crediti.
Dinamica dei principali aggregati patrimoniali che riflette da un lato la debolezza della domanda delle imprese e delle famiglie e dall’altro la liquidità e solidità della banca:
- Impieghi in calo del 2% (a 34,6mld)
- Stabile il rapporto impieghi/depositi (a 0,66) e la tesoreria (a 12,6mld)
- Depositi retail in crescita di 1.1bn nel trimestre (a 7,3mld, pari al 14% della
raccolta di gruppo)
- Patrimonio netto di gruppo in crescita del 5% (a circa 6mld).
(fonte trend-online.com)

giovedì 22 ottobre 2009

L'eredità di Cesare Geronzi

Si sussurra da più parti che Cesare Geronzi potrebbe prendere il posto di Antoine Bernheim alla presidenza di Generali.
Ma se questo accadesse, chi prenderebbe il suo posto alla guida di Mediobanca?
Secondo Il Giornale, “in Mediobanca, la gran parte della struttura vedrebbe con grande favore una crescita interna, cioè l’ascesa dell’attuale amministratore delegato, Alberto Nagel, alla presidenza e la successiva promozione del direttore generale Renato Pagliaro ad amministratore delegato. Ma è un’ipotesi debole perché la scelta del numero uno di Mediobanca sarà più politica che manageriale. La decisione, ovviamente, sarà degli azionisti. Ma altrettanto ovviamente conterà il parere del governo, perché si tratta di decidere a chi affidare la banca che ha in mano le più importanti partite dell’economia nazionale (la sorte di Telecom Italia, tanto per citare uno dei casi più attuali). E ha infatti un netto marchio di palazzo lo scenario che si sta delineando per un eventuale dopo-Cesare Geronzi a Mediobanca. Il candidato di cui si parla è Vittorio Grilli, il direttore generale del Tesoro, un grand commis stimato da tutti (anche da Cesare Geronzi stesso), il cui ruolo al ministero forse adesso sta perdendo un po’ di peso per la crescita del capo di gabinetto, Vincenzo Fortunato, sicuramente la persona più ascoltata da Giulio Tremonti. Anche per questo Grilli potrebbe prendere in considerazione un’ipotesi Mediobanca qualora davvero si concretizzasse.”