mercoledì 8 luglio 2009

Banche: basta trucchi!

"«Tutte le clausole aventi a oggetto il massimo scoperto, o clausole con il medesimo scopo o finalità, sono da considerarsi nulle». Con queste due righe, il 26 giugno, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha posto fine al «trucco dei banchieri». Si è chiuso così il caso delle «commissioni di massimo scoperto»: la percentuale da pagare sulla massima esposizione sul conto corrente. Prima del suo intervento, l’Associazione bancaria italiana (Abi), in nome e per conto del sistema bancario, aveva resistito per anni alle sentenze della magistratura e agli inviti della Banca d’Italia. Finalmente, nel novembre del 2008, il decreto anticrisi aveva abolito la commissione, ritenuta illegale per i suoi meccanismi di applicazione. Ma a quel punto le banche si sono messe al lavoro per individuare un meccanismo che evitasse al sistema di introitare cifre favolose (attorno al miliardo di euro, secondo alcuni). Il risultato? «Gentile cliente, dal 28 giugno 2009 non saranno più applicate le commissioni di massimo scoperto e la penale per il passaggio a debito di conti non affidati. Dal primo luglio 2009 in sostituzione sarà applicata la commissione per scoperto di conto nella misura di 2 euro per ogni giorno in cui si è determinato un saldo debitore e per ogni mille euro di saldo debitore o frazione». È questo, testualmente (il copyright è della Cassa di risparmio di Firenze), uno dei mille modi che erano stati escogitati per aggirare il divieto. C’era solo l’imbarazzo della scelta: c’è «il tasso di sconfinamento», la «commissione di istruttoria urgente», ma anche la «commissione per utilizzo oltre la disponibilità fondi» o «la commissione di messa a disposizione delle somme» oppure, al contrario, la «commissione per indisponibilità fondi».
Insomma, con questa vicenda si dimostra che la fantasia ai banchieri non manca, quando si tratta di spremere l’impresa." (Pompeo Locatelli, Economy)

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