Il settore assicurativo realizza circa il 6% del Pil in Italia.
I campioni nazionali del comparto, come Generali, Unipol o Fondiaria Assicurazioni, sono pezzi da novanta del nostro sistema economico e canalizzano il risparmio degli italiani verso investimenti importanti per tutta l'economia. In ambito finanziario non è un caso che acquistino un rilievo di primo piano le mosse di Generali su Intesa Sanpaolo o di Mediobanca (l'istituto guidato da Cesare Geronzi) su Mediolanum: si tratta in molti casi degli assetti dei gruppi di potere reale in Italia e spesso anche di settori strategici non meno di quelli dell'energia o dei trasporti.
Il settore prevede una ripresa sostanziosa nell'anno in corso: dopo un 2007 con un calo della raccolta premi del 7 % e un 2008 con una flessione del 7,2 % questo esercizio dovrebbe recuperare sull'anno scorso il 5,4 per cento di raccolta. Nel 2008 la raccolta premi era stata di 92 miliardi di euro e il settore vita, con i suoi 54,56 miliardi di euro, aveva registrato una flessione dell'11,2 %.
In realtà, più che l'RC auto (-3,3% a 17,63 miliardi di premi), hanno pesato nell'ultimo anno gli effetti della crisi. Nel ramo III delle index-Linked, in particolare, si è registrata una marcata contrazione del 36,1% della raccolta premi a 18,6 miliardi di euro. Le polizze index linked hanno subito i propri impliciti effetti prociclici così come hanno pesato le valutazioni al fair value con le consueguenti perdite.
venerdì 24 luglio 2009
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