Eni, sotto la guida di Paolo Scaroni, ha conseguito nel 2010 "risultati rilevanti", sul fronte dei conti "con un utile netto di 6,32 mld", sulla struttura organizzativa "oggettivamente efficace", sulle "nuove prospettive di sviluppo nel campo della chimica verde" e sull'essere riuscita ad ottenere dal Dipartimento di Stato Usa una "special rule, sulla base della quale non saranno imposte alla societa' sanzioni per investimenti gia' effettuati in Iran".
E' quanto afferma la Corte dei Conti nella Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Eni S.p.A. per l'esercizio 2010 (relatore Raffaele Squitieri), relazione che analizza la complessita' della governance di Eni, viste "le dimensioni dell'azione della societa' che, per la gran parte, e' svolta fuori del Paese". Dimensioni - fa notare la Corte - che "hanno comportato l'impostazione, nel tempo, di una struttura organizzativa complessa che si rivela, comunque, adeguata a supportare l'operativita' di Eni, e di un articolato sistema di governance e di controllo interno, retto da dettagliate regole e procedure. Sistema complesso, nell'ambito del quale operano numerosi e diversi organi ed organismi, che, pur se, allo stato, si rivela oggettivamente efficace, potrebbe essere valutato al fine di una eventuale sua organica ed oculata razionalizzazione, che assicuri, sempre e comunque, la salvaguardia e la correttezza dell'attivita' della societa'".
(AGI) .
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