lunedì 25 maggio 2009

Credito al consumo: rate per niente piccole e comode

Altroconsumo ha analizzato le offerte di rateizzazione in 239 punti vendita dislocati in 7 città, svelando il grande bluff dell'espressione "in piccolissime e comodissime rate".

L'indagine di Altroconsumo ha rilevato che ben nel 70% dei casi non è stata fornita alcuna informazione, o i dati sul Taeg comunicati al consumatore erano sbagliati. Poca trasparenza sui costi dei prestiti finalizzati all'acquisto di un prodotto: basti pensare che solo in due casi è stato consegnato il contratto da leggere prima della firma. Senza grosse differenze tra grandi catene distributive e piccoli negozi.

Dall'inchiesta, inviata alla Banca d'Italia e all'Antitrust, emerge con certezza che l'indicazione al consumatore sul reale costo dell'acquisto di un bene a rate è celato dietro slogan generici: nel 20% dei casi, jnfatti, il Taeg, la cui indicazione è obbligatoria per legge, non è stato dichiarato e nel 50% dei casi in cui è stato comunicato non corrispondeva a quello effettivo.

Altroconsumo ha analizzato anche le carte revolving offerte nei finanziamenti: le carte fedeltà proposte diventano in realtà vere e proprie carte di pagamento, con tassi globali anche oltre la soglia d'usura.

Si spera che con la nuova direttiva europea sul credito al consumo del 22 maggio 2008, da recepire entro il 12 maggio 2010, le offerte miglioreranno in trasparenza!

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