Riporto questo articolo da Mondofinanzablog:
"La buona notizia per i quasi 5 milioni di italiani che hanno aderito ai fondi pensione è che nei primi quattro mesi di quest’ anno i prodotti della previdenza integrativa sono tornati a guadagnare. Certo, il ricavo non è stellare: la media è tra l’ 1,5% e il 2%, ma è pur meglio dello 0,3% reso dal trattamento di fine rapporto (TFR) fino al 31 marzo scorso.
PERDITE DEI FONDI PENSIONE
E se si guarda ai numeri messi a segno a fine 2008 c’ è da tirare un sospiro di sollievo: perché se è vero che la grande crisi finanziaria ha avuto effetti limitati sul mondo della previdenza complementare, i fondi pensione hanno archiviato lo scorso anno con perdite medie attorno al 6% per i fondi chiusi, quelli riservati ai dipendenti del settore privato, e attorno al 14% per i fondi aperti, sottoscritti per lo più dai lavoratori autonomi.
IL TFR E LA PENSIONE INPS
Molto peggio di quanto ha fatto il TFR, che ha reso il 2,7% nel 2008, ma molto meglio se pragonato ai ribassi di oltre il 60% registrati dalle principali piazze finanziarie mondiali. Le pensioni integrative degli italiani dimostrano, quindi, di parare il colpo della crisi e si candidano a svolgere un ruolo primario nella compensazione dell’ assegno mensile erogato dall’ Inps, che è destinato a divenire sempre più magro nei decenni a venire.
Lo ha confermato uno studio elaborato dal Centro Europa ricerche (Cer) per conto del consiglio nazionale dell’ Economia e del lavoro (Cnel): chi andrà in pensione nei prossimi 40 anni, secondo i calcolidel Cer, riceverà dallo stato una rendita vitalizia sempre inferiore, fino ad arrivare al 48% della retribuzione media.
UN REDDITO DI SCORTA PER I LAVORATORI
I lavoratori non hanno scelta: per non tirare la cinghia durante la terza età, devono costruirsi per tempo un reddito di scorta. La prima mossa è scegliere un buon fondo pensione, che assicui rendimenti negli anni a venire.
FONDI: QUALI SCEGLIERE?
Ma i rendimenti da soli non bastano. Per massimizzare la pensione integrativa bisogna controllare i costi, sottoscrivendo un prodotto previdenziale con commissioni di gestione contenute. A parita di guadagni ottenuti, i prodotti che hanno commissioni più basse, cioé tra lo 0,5 e l’ 1% ogni 12 mesi, nell’ arco di 30-35 anni assicurano una pensione di scorta più alta di almeno il 20% rispetto a quella che si otterrebbe scegliendo i fondi che hanno dei costi superiori all’ 1,5-2% annuo.
PAGINE WEB UTILI
Per orientarsi si può anche consultare il sito sulla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip): www.covip.it.
Sulle pagine web dell’ Authority invece è disponibile l’ elenco di tutti i prodotti di previdenza complementare italiana, con l’ indicazione per ciascuno del relativo indicatore sisntetico di costo (ISC), un valore espresso in termini percentuali che riassume l’incidenza di tutte le voci di spesa sul patrimonio dei prodotti di previdenza integrativa."
(da http://www.mondofinanzablog.com)
giovedì 4 giugno 2009
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