martedì 19 novembre 2013

Costruzioni in profondo rosso: a settembre -6,1% della produzione

La produzione edilizia ha subito negli ultimi anni un calo violento. Il peggiore dal dopoguerra ad oggi. Si seguito la testimonianza del Sole 24 Ore.

Costruzioni in profondo rosso. Il settore dell'edilizia continua ad annaspare in una crisi gravissima, che non accenna a mollare la presa. I dati Istat sulla produzione nelle costruzioni relativi al mese di settembre sono eloquenti: l'indice corretto per gli effetti di calendario, a settembre 2013, è diminuito in termini tendenziali del 6,1% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di settembre 2012).
Nella media dei primi nove mesi dell'anno la produzione nelle costruzioni è scesa dell'11,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel mese di agosto lo stesso indice aveva registrato un calo ancora maggiore: -10,3%. Ma è soprattutto la tendenza di medio periodo a destare allarme: prendendo come riferimento i dati corretti per gli effetti del calendario balzano subito agli occhi una serie di dati negativi che iniziano nel 2010 e si protraggono senza interruzioni fino al settembre del 2013. In effetti la crisi economico-finanziaria che ha investito il nostro Paese ha trascinato il settore delle costruzioni nella recessione più grave dal dopoguerra a oggi.

Nel quinquennio 2008-2012 c'è stata una riduzione degli investimenti nelle costruzioni del 26%, con –47% per le nuove costruzioni e -39% per le opere pubbliche: 43 miliardi di euro in meno hanno riportato i livelli di produzione a quelli di 40 anni fa. Dall'inizio della crisi oltre 40mila imprese di costruzioni hanno chiuso i battenti per un totale di 360mila posti di lavoro persi, che arrivano a 550mila se si considerano anche i settori collegati. E senza tener conto degli studi professionali costretti a ridurre i collaboratori.
Per completare i dati Istat su settembre, l'Istat segnala che l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito, rispetto ad agosto 2013, dell'1,8%. Nella media del trimestre luglio-settembre l'indice ha registrato un incremento dell'1,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Infine a settembre 2013 l'indice grezzo ha segnato un calo tendenziale del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2012.

Per arrestare la caduta, secondo le imprese di costruzioni, è necessario: 1) liberare le risorse disponibili bloccate da una burocrazie soffocante e da regole disincentivanti come il patto di stabilità interno; 2) valorizzare la qualità italiana del prodotto edilizio; 3) attrarre investimenti privati ridefinendo politiche fiscali che oggi deprimono l'investimento immobiliare rispetto a quello mobiliare; 4) ridare equità ai contratti dando certezza ai tempi di pagamento; 5) riportare le banche al loro storico ruolo di partner degli operatori e delle famiglie; 6) definire una moderna politica industriale basata su credibilità, trasparenza, garanzie reali, qualificazione, merito, professionalità.

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