Avevo scritto in pasato un post dedicato al tasso Euribor e a come influisce sui tassi dei mutui variabili.
Oggi parlerò dell'Eurirs, conosciuto anche come IRS, Interest Rate Swap, il tasso interbancario di riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui a tasso fisso.
Quando una banca vuole garantire al cliente un tasso fisso deve tutelarsi in modo da evitare di rimetterci se i tassi si alzano.
Ciò è possibile ricorrendo a speciali accordi (detti swap) con soggetti disposti ad accollarsi il rischio, nell'ambito di un intento speculativo.
Dal tasso a cui si concludono tali accordi nasce l'IRS.
L'entità dell'IRS cambia in funzione del periodo coinvolto. Ovviamente lo speculatore che accetta il rischio per un anno concluderà a tassi più bassi di chi lo prende in carico per venti o trenta. Pertanto ci sono IRS a 1 anno, 2 anni, 10 anni fino ad arrivare ai 30, 40, 50 anni.
Il tasso finale applicato al cliente sarà costituito dal tasso IRS relativo alla durata del contratto di mutuo più una quota denominata spread, che espressa in forma percentuale rappresenta il guadagno della banca.
Il tasso fisso del mutuo risulterà quindi pari a:
IRS di durata del periodo a tasso fisso + Spread annuo
lunedì 6 luglio 2009
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