martedì 23 giugno 2009

Il mutuo agganciato a un deposito di liquidità

Avevo parlato nel post del 1 giugno del Mutuo Risparmio di CheBanca!, la banca on line che fa capo a Mediobanca, il gruppo presieduto da Cesare Geronzi.

Mutuo Risparmio è un variabile (ovvero con tasso determinato dalle fluttuazioni temporali dell’indice Euribor) con la possibilità di far diminuire il costo della rata agganciando un deposito sul conto corrente o sul conto tascabile (che è poi una prepagata con Iban) della banca. In pratica, più denaro si lascia sul conto e meno si paga di interessi. Esempio: con una giacenza media di 30 mila euro sul conto il montante per un mutuo di 100 mila euro restituibile in 15 anni calerebbe da circa 121 mila a 110 mila euro.

Il mutuo agganciato ad un deposito di liquidità non è una novità.
L'idea è nata in Gran Bretagna nel 1998 (mutui OffSet).
Lo propone da tempo Banca Mediolanum (che però distribuisce mutui di terzi), con diverse opzioni e modalità, e anche Banco Popolare ex Verona e Novara ha intrapreso qusta strada nel 2005 con Mutuo Alberto.

La scelta di questa formula nasce dalla necessità per il cliente di mantenere il vantaggio conquistato sottoscrivendo un deposito remunerato che, nel caso di CheBanca!, è ancora competitivo rispetto al tasso da pagare per il mutuo.

Facciamo due calcoli:
Se oggi chiediamo 100 mila euro avendone 30 mila da parte, invece che 70 mila con il conto a zero o quasi, andremo a pagare, con un tasso di partenza del 2,5 % e con un tasso a regime sui 15 anni che si stima, in base ad alcune previsioni calcolate sull'inflazione media degli ultimi 10 e 20 anni cioè intorno al 2,4 %, possa salire al 4 % circa, interessi pari a 31 mila euro. Nello stesso periodo, se manteniamo 30 mila sul conto a un tasso medio che non potrà superare, a regime, il 3 % lordo che diventa il 2,19 % netto ricaveremo circa 5.200 euro.
E' vero che la banca fa risparmiare sul tasso e che quindi si potrebbero aggiungere altri 9-10 mila euro di vantaggio, che sommati ai 5.200 euro fanno 15 mila euro. Si tratta pur sempre della metà di quello che si deve pagare di interessi alla banca.
Se invece chiediamo 70 mila euro in 15 anni gli interessi già scendono a 20 mila euro circa con una rata che passa da 739 a 517 (se si calcola un tasso medio del 4 % a regime) oppure inizialmente oggi per IWBank (tasso finito del 2,5%) da una rata 666 euro al mese a una rata di 466 euro al mese o, nel caso di CheBanca! che è un po' più cara, con un tasso finito del 2,6 %, da una rata di 671 a una rata di 471 euro.

Nessun commento:

Posta un commento